CINQUE TERRE -TREKKING E PRESEPE

Le Cinque Terre sono una destinazione sempre molto gettonata, anche troppo per i caratteri degli Orsetti. Approfittiamo di un giorno di ferie infrasettimanale e, purtroppo, anche del momento di pandemia che limita i viaggi di giapponesi e americani che, fino a due anni fa, affollavano questa zona.

In una umida giornata di fine dicembre, parcheggiamo l’auto nell’ampio parcheggio adiacente alla stazione di Levanto (SP), cittadina denominata anche la ‘Porta delle Cinque Terre’. Da qui, a piedi raggiungiamo il lungomare.

A est del paese, chiaramente indicato, attacca in salita un sentiero che, in circa 7km, porta al primo dei Cinque famosi Borghi – Monterosso al Mare (SP).

Non si tratta di un sentiero difficile, non ci sono punti esposti nonostante i meravigliosi scorci panoramici su mare e monti. Il dislivello non è significativo ma non è neanche una passeggiata da fare in infradito senza allenamento o con bambini piccoli non abituati a camminare in salita. Occorrono scarpe adatte, in particolare, dopo giornate piovose, c’è un po’ di fango e le pietre possono farsi scivolose, meglio, come sempre, uno scarponcino da trekking, anche leggero ma con suola antiscivolo. Il sentiero è poco ombreggiato e quindi, a parer mio, inadatto ai mesi più caldi.

Nonostante non sia particolarmente lungo, fra salite e soste per le foto, ci vorranno 2h/2h30 per percorrerlo e non ci sono fontanelle quindi, partite preparati.

L’intero percorso è ben segnalato ma ci sono alcuni bivi quindi, fate attenzione e scegliete via via quale sentiero volete fare, se seguire per Monterosso, come abbiamo fatto noi, o se volete deviare verso altre mete.

Arrivati in cima (il dislivello totale è di circa 300 m) bisogna affrontare una discesa a gradoni un po’ spaccaginocchia ma il panorama merita la fatica, ma non bisogna avere fretta…

Scesi a Monterosso, facciamo una meritata sosta pranzo, un giro per il borgo (un po’ tutto chiuso a onor del vero…) e prendiamo il treno in direzione Manarola (SP), altro borgo delle Cinque Terre. Il tragitto è breve e i treni sono abbastanza frequenti, sicuramente è il modo migliore per spostarsi in queste zone strette fra mare e monti a picco, avare di spazio e di parcheggi.

Arrivati a Manarola, scendiamo verso il centro e ci godiamo il panorama percorrendo parte del sentiero sul mare, sono le 16 e il sole si fa basso, donando una luce meravigliosa.

Verso le 16.30, ritorniamo verso l’interno e percorriamo una piccola parte del sentiero diretto a Riomaggiore, quanto basta per salire (scalini ripidissimi…) sulla collina prospicente il presepe che arricchisce Manarola di incanto per tutto il periodo delle Feste Natalizie.

Le 17000 luci delle circa 300 figure vengono accese intorno alle 17 ed è proprio questa l’ora più bella, divisa fra luce fioca e il colore rosa del tramonto. L’idea di questo presepe è di un abitante del borgo – Mario Andreoli – che decise, nel 1961, di allestire la collina e le terrazze a strapiombo sul mare di figuranti a grandezza naturale, creati con materiale di scarto e illuminati da tante lucine.

Il presepe, è visitabile ogni anno dall’8 dicembre sino alla fine di gennaio.

Da Manarola, in treno, rientriamo a Levanto dove recuperiamo l’auto e facciamo rientro a casa.




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